La Sala delle Arti viene inaugurata con uno spettacolo teatrale. E’ il 26 maggio 1963 e in
programma c’è il testo di Salvator Gotta “La damigella di Bard”. Protagonista principale è Emma
Gramatica.
Nei primi anni le proposte non sono ancora legate in una Stagione teatrale, però hanno in comune di
essere tutte di grande valore.
Nel 1967 nasce il Centro Culturale di Prosa del Teatro delle Arti e con esso l’idea di un cartellone
annuale con compagnie primarie. La prima Stagione è del 1968-69 e vede come primo lavoro ”La
dodicesima notte” con un trascinante Ernesto Calindri e come terzo una regia niente meno che di
Luchino Visconti. L’accoglienza del pubblico è entusiasta e la presenza degli studenti è già molto
numerosa e capace di favorire un’atmosfera di freschezza.
Fino ai primi anni settanta è l’unica sala della provincia di Varese con un cartellone teatrale. Le
Stagioni proseguono senza soluzione di continuità fino ad oggi, dando allo spettatore la possibilità
di accostarsi a una considerevole varietà di testi teatrali, dalla tragedia greca alle opere
contemporanee. Shakespeare, Molière, Goldoni e Pirandello sono rappresentati varie decine di
volte. Le compagnie, tutte professioniste, permettono poi di sperimentare gli stili registici di chi ha
fatto la storia della regia in Italia, come ad esempio Fantasio Piccoli, Strehler e Ronconi. Sorprende
anche la presenza di tutti i Teatri Stabili d’Italia e di compagnie legate a nomi come Tino Buazzelli,
Peppino De Filippo, Lina Volonghi, Paolo Stoppa, Giancarlo Sbragia, Glauco Mauri, Gabriele
Lavia, Valeria Moriconi, Vittorio Gassman, Tino Carraro, Mariangela Melato, Gigi Proietti e il
premio Nobel Dario Fo.
La programmazione poi ha tenuto presente fin dagli inizi un’offerta teatrale per le scuole, dalle
Materne agli Istituti Superiori, esperienza questa che rimane, nella sua estensione, forse la prima in
Italia. Non sono mancati spettacoli in lingua originale.
E’ una storia che può essere considerata patrimonio culturale della città di Gallarate, resa possibile
dall’impegno di volontari appassionati che hanno creduto e continuano ancora oggi a credere al
valore della parola.
Vorremmo concludere con un pensiero di senso, espresso nella celebrazione dei primi 25 anni di
teatro alle Arti: “Il teatro ha il suo centro in platea: la parola è pronunciata dal palcoscenico ma
perché giunga allo spettatore, il quale può accoglierla o respingerla, può scoprire orizzonti
illuminanti la sua vita personale e sociale, può trovarla provocatoria, impegnativa, rasserenante,
incoraggiante, liberatrice.
E tutto questo, e qui sta una delle valenze più grandi del teatro, in un contesto di assemblea laica
che, proprio perché variegata, diventa più capace di confronto, di accoglienza e di progetti”. (Alberto Dell'Orto)