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IL GIORNO DELLA CIVETTA
Leonardo Sciascia Regia: Catalano Sciascia Con: Sebastiano Somma e la partecipazione di Orso Maria Guerrini
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Un piccolo paese siciliano. Un freddo mattino d’inverno. Una piazza. Un autobus – il motore già acceso – che s’appresta a partire. Un uomo s’avvicina, di corsa. All’improvviso, un bagliore, segui-to da un rumore sordo. Dopo un istante, l’uomo si affloscia sull’asfalto, morto.
“Il giorno della civetta”, tratto dal libro omonimo, racconta l’inchiesta condotta su un omicidio in piazza da un capitano dei carabinieri appena arrivato in Sicilia, dalla lontana Parma, all’inizio degli anni ’60. Il capitano Bellodi è un uomo onesto ed intelligente, pronto ad affrontare qualunque diffi-coltà, pur di far bene il proprio dovere. Davanti a lui, c’è un cammino lungo, faticoso, irto di ostaco-li. In fondo al percorso, c’è la verità; ma la verità, spesso, nell’isola del sole, ha troppe facce.
La Sicilia di questo spettacolo è poco convenzionale. L’azione si svolge principalmente in una pic-cola caserma dei carabinieri, in una cittadina dell’entroterra. Una terra silenziosa, dura, che a Bello-di sembra incomprensibile, a tratti ostile. Superfluo precisare che il capitano, alla fine, perderà la sua battaglia. Dopo essere arrivato ad arrestare tutti i veri colpevoli, su, fino al vertice della pirami-de mafiosa, fino a don Mariano, anello di congiunzione con il principale partito di governo, il capi-tano sarà premiato con una licenza e una promozione, e trasferito, mentre i mafiosi verranno sca-gionati dalla testimonianza di persone insospettabili. Chi sta dalla parte della giustizia, deve ritirarsi. Il romanzo di Sciascia può essere considerato un capostipite dei lavori di denuncia sulla mafia con personaggi e ambienti ben tratteggiati e punte polemiche che ancor oggi colpiscono a fondo.